Abbasso il colesterolo!

Abbasso il colesterolo!

I maggiori istituti autorevoli che si occupano di malattie cardiovascolari raccomandano di tenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue perché esiste una correlazione diretta tra questi ultimi e incidenza di malattie coronariche.

Il colesterolo è quindi considerato dai più come una sostanza dannosa da respingere il più possibile. Altri distinguono tra “colesterolo buono” e “colesterolo cattivo”, attribuendo solo a quest’ultimo la responsabilità di causare molte delle più note patologie cardiovascolari. 

La maggior parte delle persone, inoltre, ritiene che l’assunzione di colesterolo esogeno, ovvero quello presente nei cibi come carni grasse e uova, sia tra i principali responsabili dell’aumento di colesterolo rilevabile dagli esami del sangue.

Lo scopo di questo articolo è quello di rispondere ad alcune domande ricorrenti e quello di soddisfare la curiosità di chi vorrebbe scoprire come può la Spirulina riuscire ad abbassare naturalmente la concentrazione di colesterolo nel sangue.

 

Cosa provoca realmente l’aumento di colesterolo?

Anzitutto bisogna tenere ben presente che il colesterolo non è né “buono” né “cattivo”, bensì è una molecola essenziale per la vita che è prevalentemente (80-90%) di origine endogena, ovvero prodotta all'interno dell'organismo stesso.

Il fegato produce colesterolo attraverso una sostanza chiamata “acetil-coenzima A”, la quale può essere ottenuta a partire da glucosio o da trigliceridi. È importante sapere che la conversione di acetil-coenzima A in colesterolo non è reversibile: una volta che l’acetil-coenzima A si è trasformato in colesterolo, non può più tornare ad essere acetil-coenzima A.

A mediare questo processo vi è un enzima molto importante, che chiameremo, per semplicità, “enzima del colesterolo”: esso è in grado di promuovere o reprimere la trasformazione di acetil-coenzima A in colesterolo. Ciò significa che quando l’attività di questo enzima viene promossa allora vi sarà una elevata produzione di colesterolo, mentre quando l’attività di questo enzima viene inibita allora vi sarà una scarsa produzione di colesterolo. 

Una classe di farmaci che riducono il colesterolo agiscono proprio su questo enzima, inibendolo. Questi farmaci, tuttavia, non sono gli unici a condizionarne l’azione: l’eccesso di grassi nella dieta (in particolare di grassi saturi) e l’eccesso di insulina ne promuovono naturalmente l’attività, favorendo indirettamente la produzione di colesterolo endogeno.

Questo significa che, oltre che un eccesso di alimenti grassi nella dieta, anche un eccesso di zuccheri e di carboidrati raffinati provoca un aumento della colesterolemia (concentrazione di colesterolo nel sangue). L’eccesso di glucosio, infatti, porta ad un aumento eccessivo di secrezione di insulina, la quale promuove, attraverso la sua influenza sull’enzima del colesterolo, la conversione di glucosio in acetil-coenzima A in un primo momento e, in un secondo momento, la conversione di acetil-coenzima A in colesterolo.

Per quanto riguarda, invece, il colesterolo alimentare (esogeno), sappiamo che esso non incide in modo significativo sulla colesterolemia perché solo la metà del colesterolo ingerito può essere assorbito e perché, addirittura, questo assorbimento va incontro a saturazione. Introducendo colesterolo esogeno all’interno dell’organismo, inoltre, si attivano meccanismi omeostatici che rallentano la produzione di colesterolo endogeno.

In altre parole, “non è il colesterolo a far alzare il colesterolo“ e quindi non è il caso di porre troppa attenzione nei confronti di quei cibi “ad alta concentrazione di colesterolo” (come ad esempio le uova, le quali addirittura ne contrastano l’assorbimento grazie alla lecitina contenuta all’interno del tuorlo crudo).

 

Cosa rende “le LDL” pericolose?

Essendo una sostanza insolubile in acqua, per potersi muovere all’interno di un liquido acquoso come il sangue il colesterolo necessita di essere “impacchettato” all’interno di alcuni trasportatori dedicati: le lipoproteine LDL e le lipoproteine HDL (principalmente).

Le lipoproteine LDL si occupano di trasportare il colesterolo dal sito di produzione (fegato) alla periferia (cellule e tessuti) attraverso i vasi sanguigni. Questo compito è essenziale perché il colesterolo è una componente assolutamente necessaria per il buon funzionamento cellulare e per la produzione di altre particolari sostanze come, ad esempio, gli ormoni steroidei e la vitamina D.

Quando l’organismo si trova, però, ad essere in una condizione in cui le cellule non hanno bisogno di ulteriore colesterolo (ipercolesterolemia), il colesterolo in circolo imprigionato nelle LDL non può più essere assorbito e quindi rimane all’interno dei vasi sanguigni. In questo caso, un tempo di residenza prolungato all’interno della circolazione e una condizione di stress ossidativo rendono queste LDL suscettibili all’ossidazione e alla loro conseguente alterazione della struttura. Una volta ossidate, le LDL perdono la capacità trasferire colesterolo alle cellule e tendono a depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni, le quali sono ricche di recettori in grado di attirare LDL ossidate: questo è il comportamento che sta alla base dell’inizio del processo di aterosclerosi.

Alti livelli di trigliceridi e una condizione di insulino resistenza, inoltre, peggiorano la situazione perché promuovono la presenza di LDL piccole e dense, le quali, a parità di colesterolo totale, tendono a legarsi maggiormente alle pareti dei vasi sanguigni rispetto alle LDL più grandi.

Sulla base quanto detto finora, è possibile affermare che il colesterolo contenuto all’interno delle LDL costituisce un problema di salute quando l’organismo si ritrova ad essere in una condizione di ipercolesterolemia, di stress ossidativo e di resistenza insulinica. Queste condizioni infatti provocano, rispettivamente e congiuntamente, la presenza di una concentrazione troppo elevata di LDL, una maggiore possibilità di ossidazione delle stesse e una maggiore possibilità che esse si depositino sulle pareti dei vasi sanguigni.

Le lipoproteine HDL, invece, svolgono la funzione inversa rispetto a quella svolta dalle LDL, riportando il colesterolo dalla periferia al fegato. Per questo motivo, esse vengono considerate un importante fattore di protezione che si contrappone al rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.

Un altro fattore di rischio per l’insorgenza di aterosclerosi è quindi dato uno squilibrio di lipoproteine a sfavore delle HDL e a favore delle LDL ed è questo il motivo per cui, quando si legge un esame del sangue, più che considerare i valori assoluti di HDL e LDL sarebbe più opportuno considerare il loro rapporto.

 

Come può la Spirulina ridurre il rischio per le patologie cardiovascolari?

Come abbiamo appena visto, ad aumentare il rischio dell’insorgenza di patologie cardiovascolari vi è l’eccesso di colesterolo (ipercolesterolemia), l’eccesso di insulina dovuta ad un eccesso di zuccheri (iperinsulinemia e iperglicemia), una condizione di insulino resistenza e una condizione di stress ossidativo.

Una Spirulina di qualità agisce su tutti questi aspetti! Numerosi studi testimoniano infatti la sua efficacia nel ridurre la glicemia (1) (2), nel migliorare i parametri insulinici (con aumento della sensibilità insulinica) (3), nel diminuire l’attività ossidante dell’organismo (4) (5) (6) (con riduzione diretta dell’ossidazione delle LDL (7)) e quindi nel ridurre, in generale, i livelli di colesterolo nel sangue (con aumento delle HDL e diminuzione delle LDL) (8).

Tutto ciò è possibile perchè la spirulina è incredibilmente ricca di carotene (in particolare di beta-carotene), di clorofilla e di ficocianina. Inoltre, essa contiene ottime quantità di vitamine E e K, di enzima superossido dismutasi (SOD) e di acidi grassi utili come l'acido gamma-linolenico, gli omega3 e gli omega6.

Insomma, la spirulina possiede notevole quantità di fitonutrienti e antiossidanti in grado, tra le altre cose, di combattere lo stress ossidativo: tre soli grammi di spirulina mostrano un'attività antiossidante e antinfiammatoria superiore rispetto a quella di cinque frutti e verdure! (9).

 

Avvertenze:

Solo la Spirulina di qualità prodotta in ambiente controllato è da considerarsi priva di rischi legati alla contaminazione da metalli pesanti e da ciano tossine.

 

Fonti:

- Jie Luo, Hongyuan Yang, and Bao-Liang Song. Mechanisms and regulation of cholesterol homeostasis. Nature reviews Molecular cell biology, 1(4):225–245, 2020.

- David S Schade, Lynda Shey, and R Philip Eaton. Cholesterol review: a metabolically important molecule. Endocrine Practice, 26(12):1514–1523, 2020.

- Victor A Cortes, Dolores Busso, Alberto Maiz, Antonio Arteaga, Flavio Nervi, and Attilio Rigotti. Physiological and pathological implications of cholesterol. Frontiers in Bioscience-Landmark, 19(3):416–428, 2014.

- (1) Anitha Layam and Chandra Lekha Kasi Reddy. Antidiabetic property of spirulina. Diabetologia croatica, 35(2):29–33, 2006

- (2) Panam Parikh, Uliyar Mani, and Uma Iyer. Role of spirulina in the control of glycemia and lipidemia in type 2 diabetes mellitus. Journal of medicinal food, 4(4):193–199, 2001

- (3) M Szulinska, M Gibas-Dorna, E Miller-Kasprzak, J Suliburska, A Miczke, M Walczak-Galezewska, M Stelmach-Mardas, J Walkowiak, and P Bogdanski. Spirulina maxima improves insulin sensitivity, lipid profile, and total antioxidant status in obese patients with well-treated hypertension: a randomized double-blind placebo-controlled study. Eur Rev Med Pharmacol Sci, 21(10):2473–2481, 2017

- (4) Qinghua Wu, Lian Liu, Anca Miron, Blanka Kl ́ımov ́a, Dan Wan, and Kamil Kuˇca. The antioxidant, immunomodulatory, and anti-inflammatory activities of spirulina: an overview. Archives of toxicology, 90:1817–1840, 2016

- (5) Alberto Finamore, Maura Palmery, Sarra Bensehaila, and Ilaria Peluso. Antioxidant, immunomodulating, and microbial-modulating activities of the sustainable and ecofriendly spirulina. Oxidative medicine and cellular longevity, 2017, 2017

- (6) Deasy Liestianty, Indah Rodianawati, Rugaiyah Andi Arfah, Asma Assa, et al. Nutritional analysis of spirulina sp to promote as superfood candidate. In IOP Conference Series: Materials Science and Engineering, volume 509, page 012031. IOP Publishing, 2019

- (7) Maria Kalafati, Athanasios Z Jamurtas, Michalis G Nikolaidis, Vassilis Paschalis, Anastasios A Theodorou, Giorgos K Sakellariou, Yiannis Koutedakis, Dimitris Kouretas, et al. Ergogenic and antioxidant effects of spirulina supplementation in humans. Med Sci Sports Exerc, 42(1):142–151, 2010

 - (8) Elias E Mazokopakis, Ioannis K Starakis, Maria G Papadomanolaki, Niki G Mavroeidi, and Emmanuel S Ganotakis. The hypolipidaemic effects of spirulina (arthrospira platensis) supplementation in a cretan population: a prospective study. Journal of the Science of Food and Agriculture, 94(3):432–437, 2014

- (9) AA Anvar and B Nowruzi. Bioactive properties of spirulina: A review. Microb. Bioact, 4:134–142, 2021

 

Attenzione: Il consumo di uno specifico integratore o alimento non è da considerarsi come sostitutivo di uno stile di vita sano e di una dieta bilanciata. Le informazioni contenute in questo articolo hanno uno scopo puramente divulgativo e non intendono sostituire il parere di un medico o di un operatore sanitario.

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